Ieri la Corte di Cassazione si è pronunciata sul ricorso presentato da Andrea Buscemi rispetto alla sentenza di appello emessa nel maggio 2017 dal Tribunale di Firenze che aveva ritenuto Buscemi colpevole di stalking e lo aveva condannato al risarcimento della sua ex compagna, mentre in sede penale il reato era caduto in prescrizione. La Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso confermando la sentenza del tribunale fiorentino e quindi la colpevolezza di Andrea Buscemi. Quello della Cassazione è un pronunciamento importante perchè ribadisce quanto stabilito dal tribunale di Firenze e, secondo le attiviste della Casa della donna che da mesi chiedono le dimissioni di Buscemi, evidenzia con forza e in modo inequivocabile l’incompatibilità politica di Buscemi ad assessore del Comune di Pisa.
Come ha dichiarato Teresa Manente, avvocata della ex compagna di Andrea Buscemi, Patrizia Pagliarone, “ieri la Cassazione ha accertata la colpevolezza di Andrea Buscemi, assessore alla cultura di Pisa, per il reato di stalking compiuto nei confronti della sua ex compagna a partire dal marzo 2009 al novembre 2009. La Suprema Corte ha infatti rigettato il ricorso proposto dal Buscemi contro la sentenza di secondo grado e ha rinviato al giudice civile il giudizio riguardo al risarcimento del danno che il Buscemi dovrà riconoscere alla sua ex compagna”.
“La corte di Cassazione è stata chiarissima”, sottolinea Carla Pochini, presidente della Casa della donna. “Il ricorso di Buscemi è respinto e dunque la sentenza del tribunale di Firenze è confermata. Andrea Buscemi è responsabile di gravi atti di stalking e dovrà risarcire la sua ex compagna. Questa è l’unica verità che è emersa anche in Cassazione e il sindaco Michele Conti non può continuare a far finta di nulla. Uno stalker siede nella sua giunta e insieme a migliaia di cittadine e cittadini chiediamo che da quella giunta venga rimosso subito! E che quella della Cassazione sia una sentenza contro Buscemi lo dimostrano mistificazioni e falsità che egli sta diffondendo in queste ore, anche grazie al sostegno di giornali come Il Tirreno. Siamo esterrefatte di quanto ha pubblicato oggi il giornalista del Tirreno, Pietro Barghigiani, e chiediamo al direttore del Tirreno Luigi Vicinanza di intervenire e rettificare. E’ inaccettabile - continua Pochini - che Il Tirreno diffonda e promuova falsità di tale portata pubblicando articoli a tutta pagina che mistificano e addirittura ribaltano la realtà dei fatti. Sul gravissimo comportamento del Tirreno e del giornalista Pietro Barghigiani chiediamo anche l’intervento del presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana Carlo Bartoli, con il quale abbiamo organizzato ben due corsi di formazione per giornalisti sui temi della violenza di genere. E’ tempo che anche il mondo dei media si assuma le proprie responsabilità rompendo una volta per tutte ambiguità e collusioni con una certa visione sessista e maschilista. La lotta contro la violenza sulle donne - conclude Pochini - ha bisogno di giornalisti e organi di stampa professionali e corretti che, oltre ad accertare i fatti e a verificare le notizie prima di pubblicarle, decostruiscano stereotipi e pregiudizi di genere e non contribuiscano a crearli”.