Il 6 luglio la Casa della donna parteciperà a Pisa al Toscana Pride, firmando il manifesto redatto dal comitato organizzatore.
La scelta, maturata dopo un complesso confronto interno, ci vede scendere in piazza convinte, per riaffermare – in questo duro momento politico, sul quale incombe un pesante clima di attacco ai diritti umani – l'intoccabilità dei diritti basilari conquistati in anni di lotte.
Il lungo dibattito intrapreso dal Consiglio della Casa in questi giorni è legato ai temi della gestazione per altri (GPA) e del lavoro sessuale, che nel documento politico del Toscana Pride vengono trattati assumendo posizioni molto nette, senza tener conto, a nostro parere, della profonda complessità che li caratterizza.
Pensiamo che questi argomenti ci parlano di autodeterminazione, dell'uso del corpo delle donne e del suo sfruttamento, in tensione tra libertà, desideri individuali, narrazioni dominanti e gerarchie di potere. Non abbiamo una posizione definitiva a riguardo come associazione e non ci sentiamo di sottoscrivere la posizione emersa in materia di GPA, né la trattazione del tema della prostituzione.
Tuttavia, fare politica è per noi anche un lavoro di tessitura di trame ampie, in cui convergere su punti e pratiche di lotta comune, convivendo con le proprie differenze: anche quando queste siano molto grandi e talvolta opposte.
Per questo, saremo presenti per promuovere le nostre differenze, l'intoccabilità delle conquiste fino ad ora ottenute dalle donne e dalla comunità LGBTIQ+, per difendere il diritto all'autodeterminazione e alla non discriminazione basata su identità di genere e orientamento sessuale.