Ieri pomeriggio il sindaco di Pisa Michele Conti ha annunciato di aver revocato ad Andrea Buscemi la nomina ad assessore. La notizia è stata accolta dalla presidente della Casa della donna Carla Pochini con grande soddisfazione. “Oggi è un buon giorno per Pisa e per tutto il Paese. Da un anno aspettavamo questa revoca, per la quale ci siamo battute duramente. Abbiamo, infatti, sempre considerato vergognoso e inaccettabile che Andrea Buscemi ricoprisse una carica pubblica dopo che la Corte d’Appello di Firenze nel maggio 2017 lo ha riconosciuto responsabile di condotte di stalking (aggressioni fisiche, minacce, molestie, pedinamenti), reiterate per anni nei confronti della sua ex compagna, sentenza confermata lo scorso gennaio anche dalla Corte di Cassazione”.
Fin dal luglio 2018 la Casa della donna ha organizzato manifestazioni e presidi sotto il palazzo comunale per chiedere le dimissioni di Buscemi e promosso anche una petizione online che in poche settimane ha raccolto oltre 45.000 firme.
“La nomina di Buscemi ad assessore ha sollevato a Pisa e in tutta Italia una protesta senza precedenti che ha coinvolto migliaia di cittadine e cittadini e non solo. Contro quella nomina - ricorda Carla Pochini - si sono espresse numerose parlamentari anche di centro-destra, come la ministra Giulia Buongiorno e la vicepresidente della Camera Mara Carfagna. Perfino il Parlamento europeo, in particolare la Commissione per i diritti delle donne, ha espresso grande preoccupazione per il caso Buscemi perché in contrasto con quanto previsto e raccomandato dalla convenzione di Istanbul”, sottolinea Carla Pochini.
“Oggi il nostro pensiero e ringraziamento vanno a Patrizia Pagliarone, per il coraggio e la determinazione con cui ha continuato a chiedere giustizia, e a tutte le persone - continua Pochini - che in questi mesi hanno sostenuto lei e la nostra associazione in questa battaglia di civiltà”.
Infine conclude Pochini, “cogliamo l’occasione per esprimere la nostra soddisfazione anche per la revoca dell’assessora alla Pubblica Istruzione Rosanna Cardia che, con la proposta della casa per uomini maltrattanti e la chiusura di una sezione della scuola Agazzi, aveva dimostrato un’incompetenza inaccettabile”.