Carta dei valori

Perché Carta?

Perché la parola richiama la Carta Costituzionale ai cui principi di base si ispirano i valori che vogliamo proporre: pace, eguaglianza, laicismo, antifascismo, lotta contro le violenze del patriarcato. Intendiamo la Carta dei valori come uno strumento, la nostra cassetta degli attrezzi.

Cos’è la Casa della Donna?

La Casa della Donna è la casa dei femminismi: dei femminismi passati, presenti e di quelli che potranno esserci, nel rispetto e nella considerazione sia del patrimonio culturale, sia della storia e dell’evoluzione che i Movimenti delle donne hanno costruito nel tempo fino alla complessità dei giorni nostri, complessità che non dobbiamo temere ma che deve essere occasione di ulteriore crescita e arricchimento.

È un luogo separato aperto a tutte le donne, dove ciascuna possa sentirsi libera di potersi esprimere e portare il proprio carico di emozioni ed esperienze.

È il luogo dove una rete di donne si adopera per elaborare insieme e fornire, oltre che fornirsi di, strumenti in grado di attivare e sostenere le capacità, l’autonomia e l’autodeterminazione delle donne che si rivolgono alla Casa e che la attraversano.

La Casa promuove relazioni paritarie tra donne in cui si riconosca a ogni corpo e a ogni voce il diritto allo spazio, al tempo, all'ascolto e alla crescita attraverso il confronto e l'incontro con le altre soggettività, nel rispetto e nella comprensione delle differenze. È lo spazio in cui rivendichiamo un altro modo di stare nel mondo e di stare insieme, svincolato dalle logiche patriarcali di competitività e di potere.

Relazione politica tra donne

Per le donne della Casa il personale è politico, per cui è essenziale una relazione politica tra donne che si fondi su:

Partire da sé: nella relazione tra donne il partire da sé, attraverso percorsi di crescita e consapevolezza collettivi, è il mezzo per decostruire gli stereotipi patriarcali che abbiamo introiettato e che ci attraversano.

Accoglienza: le donne della Casa si impegnano reciprocamente ad accogliersi, ascoltarsi e accettarsi senza pregiudizi, senza giudicare, senza prendere parola per l’altra, rinforzando le risorse di ciascuna.

Sorellanza: pratica che nella consapevolezza delle differenze di condizioni e di oppressioni riconosce la comunanza di esperienze, aspirazioni e percorsi di donne che si traducono in azione politica per contrastare il sessismo e promuovere la pari dignità. La Casa intende creare spazi di libertà e autodeterminazione nella trasparenza, solidarietà e socialità.

Cura: cura delle relazioni, degli spazi, dei materiali, dei corpi, del mondo attraverso pratiche di risoluzione non violenta dei conflitti.

Rapporti tra singole e tra gruppi

La Casa si organizza per gruppi. Ogni gruppo si autodetermina e si regola autonomamente ma si impegna a partecipare alla vita associativa per condividere le attività, attraverso una comunicazione interna chiara e trasparente, sia tra singole sia tra gruppi, creando linguaggi e saperi comuni.

Formazione, autoformazione e crescita

La frequentazione della Casa si basa sull’impegno di formazione, autoformazione e crescita secondo i propri percorsi e avviene attraverso:

  • La trasmissione della storia e dei saperi femministi come si sono definiti ed evoluti nel tempo.
  • I percorsi e i momenti di formazione e autoformazione a disposizione di tutte le donne che vivono la Casa.
  • L’incontro e il confronto tra donne di provenienza e culture diverse al fine dell’arricchimento reciproco e della costruzione di modelli di convivenza contro ogni razzismo e discriminazione che contrastino gli stereotipi dominanti.
  • L’incontro e il confronto tra generazioni diverse in un dialogo arricchente e costruttivo nella consapevolezza dell’eterogeneità delle strade, dei modi e dei tempi, senza chiusure o preclusioni, atteggiamenti paternalistici e maternalistici.

Apertura al territorio

La Casa è aperta al territorio. Le donne della Casa sanno quanto è necessario per il cambiamento dell’esistente farsi conoscere e diffondere le teorie e le prassi dei femminismi ovunque nel territorio: scuole, università, istituzioni, spazi della politica ma soprattutto nei luoghi dove si sente maggiormente la mancanza di un pensiero femminista come le piazze, le periferie e i luoghi di lavoro.

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