Questo libro è un ponte gettato tra le generazioni a creare una continuità di destini. Il plurale del titolo INFANZIE sottolinea questa continuità in cui presente e passato confluiscono, in cui la madre si rivede negli occhi della figlia e si lascia disegnare dai suoi sguardi...La scrittura riferisce senza titubanza, della colpa e dell’innocenza, del respiro e della morte, dell’amore fortissimo e sfaccettato, evocato nelle sue molteplici forme: l’amore materno, filiale, fraterno, passionale...
E il canto diviene a volte preghiera silenziosa, a protezione di certe fasi della vita (infanzie) che si dilatano nel tempo transitorio, inafferrabile...
“Scivola liquido il Sé / nella cruna infinita del tempo”. “Vorrei dirti/non temere quella fine/ niente comincia e finisce con te”....
Norina Fornasier, studiosa di letteratura francese e poeta
Discutono i testi con l’autrice:
Paola Bora, Filosofa, Casa della Donna di Pisa.
Chiara De Luca, Editrice e Poeta.
Cristiana Vettori, Scrittrice.