Recensione a cura di Carla Collodi
Un film di John Maloof e Charlie Siskel.
Pubblicato da Feltrinelli Real Cinema.
DVD+ libro "La bambinaia fotografa" a cura di Naima Comotti.
Il libro e il dvd ripercorrono, tramite soprattutto interviste, la vita e l'opera di Vivien Maier (1926-2009). Grande fotografa, riconosciuta tale solo dopo la sua morte, è vissuta in solitudine, dividendosi tra la sua attività pagata di bambinaia e la passione per fotografare, dovunque si trovasse, donne, uomini, bambini, colti in un attimo particolare della loro vita.
La sua personalità risulta molto complessa, luci e ombre si alternano nel ricostruire un’esistenza che non avrebbe voluto svelarsi ma che è stata messa a nudo grazie al ritrovamento di scatoloni e valigie piene zeppe di foto e non solo. Vivian infatti raccoglieva oggetti di vario genere: ricevute, fogli, documenti, gioielli, articoli di giornale etc.
Ma Vivian non fotografava soltanto bensì filmava e registrava. Era una persona interessata e curiosa delle vicende della politica e della sua influenza sulla gente comune.
Ha viaggiato molto: Francia, Asia, Medio Oriente sono state alcune delle sue mete.
Dalle interviste, fatte da John Maloof a datrici di lavoro, a donne e uomini che l'hanno avuta come bambinaia, a conoscenti, emerge il ritratto di una ottima bambinaia ma anche di una donna talvolta manesca, un po' violenta (come testimoniano due donne, al tempo bambine) con l'ossessione compulsiva di raccogliere di tutto, occupando sempre più spazio nelle case in cui lavorava.
Molte foto documentano la vita di New York e di Chicago delle persone emarginate ma anche della borghesia presso cui viveva.
Verso il 2000 Vivian sistema in deposito la sua collezione di libri, giornali, foto ma non riuscirà a pagare a lungo l'affitto. Il deposito viene messo sotto sequestro.
John Maloof acquista a un'asta una scatola piena di negativi che si rivelerà l'inizio del ritrovamento dell'opera di Vivian.